Domande Frequenti sui mutui 100

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Cos’è un mutuo 100 per 100?

Come s’intuisce dalla definizione, il mutuo 100 per 100 è un tipo di finanziamento, richiesto in genere per l’acquisto della prima casa, che arriva a coprire non soltanto una fetta per quanto maggioritaria del prezzo di vendita, come avviene di solito con i mutui tradizionali, ma tutto il ‘loan to value’, ossia l’intero valore dell’immobile da acquistare.

Con il mutuo 100 per 100 bisogna versare la caparra?

No, non c’è bisogno di versare acconti o caparre da parte del richiedente. Infatti questa forma di mutuo atipico rispetto ai tradizionali mutui fondiari che si fermano all’80% si connota proprio per il fatto di esimere il richiedente dall’esborso di anticipi per l’acquisto dell’abitazione principale, in rari casi anche per la sua ristrutturazione.

E’ obbligatoria l’ipoteca sull’immobile da acquistare?

Sì. anche in considerazione del rischio più alto corso dall’istituto erogante, che si tutela in primis proprio accendendo un’ipoteca di primo grado sulla casa oggetto della compravendita.

A chi è rivolto il mutuo 100 per 100?

E’ la soluzione perseguita da chi non dispone di liquidità per investimenti immobiliari caratterizzati generalmente da grossi importi, che richiedono anticipi cospicui non alla portata di tutte le tasche e, comunque, non inferiori al 10, 15 per cento del prezzo d’acquisto convenuto tra le parti. Ultimamente questo genere di finanziamento ipotecario è mirato per giovani (single o in coppia) sotto i 35 anni, con aiuti statali e agevolazioni per ottenerlo a tassi ridotti per l’acquisto della prima casa.

Cosa si può acquistare con un mutuo 100 per 100?

Generalmente un mutuo 100 per 100 viene richiesto per l’acquisto della prima casa, solo in rari viene concesso dalla banca erogante per la ristrutturazione della stessa o per l’acquisto della seconda casa.

Chi può ottenerlo?

In genere chi dispone di un contratto lavorativo a tempo indeterminato e non ha un credit check negativo, ma in deroga a questa regola base che rappresenta l’optimum del cliente ‘tipo’ si sono aggiunti via via altri soggetti, sostenuti da aiuti statali, fra cui i giovani ‘under 35’ anche se con contratti di lavoro a tempo determinato o atipici.

Come calcolare la rata

Al pari di altri tipi di mutui, anche quello 100 per 100 si rimborsa attraverso rate mensili da corrispondere a saldo graduale di un piano di ammortamento prestabilito di durata variabile a seconda della capacità di rimborso del richiedente.

Qual è la durata del mutuo 100 per 100?

Non c’è una regola fissa, perché come ogni altro tipo di mutuo anche questo tipo di finanziamento può avere una durata variabile stabilita in base alle esigenze soggettive del richiedente e alla sua possibilità di rimborso che condiziona l’importo della rata. Più il periodo si allunga e più quest’ultima si riduce. Pertanto la durata media di un mutuo 100 per 100 oscilla fra 20 e 30 anni, anche se si registrano eccezioni in eccesso o in difetto. In certi casi si può arrivare fino a 40 anni, ma solo se il richiedente è molto giovane.

Più interessi o quota capitale nella rata?

Le rate del mutuo 100 per 100 sono costituite da una quota di interessi e da una di capitale. In principio la prima prevale nell’importo da restituire per poi scalare nel tempo, a seconda della scaletta del piano di ammortamento pattuito.

Qual è l’importo massimo finanziabile?

Anche se non c’è un importo base, in media le banche che contemplano, fra le loro offerte, anche il mutuo 100 per 100 prevedono un minimo erogabile di circa 30 mila euro e un massimo importo finanziabile che si aggira intorno ai 300 mila euro, anche se si assiste ad eccezioni trattandosi di valori che possono variare da banca a banca, a discrezione dei singoli istituti eroganti.

Qual è la soglia anagrafica?

In genere le banche che concedono un mutuo 100 per 100 ne stabiliscono la durata non soltanto sulla base del reddito ma anche dell’età di chi lo richiede. E’ norma fissare l’arco temporale del mutuo in modo che al termine del finanziamento il mutuatario non abbia più di 75 anni, anche se con l’allungamento della vita media alcune banche hanno alzato l’asticella a 80 anni, come ‘ultimatum’ in termini di soglia anagrafica da non varcare.

Meglio tasso fisso o variabile?

Nel momento della sottoscrizione di un mutuo 100 per 100 per l’acquisto della prima casa, il contraente è chiamato a scegliere fra tasso fisso e variabile. Cosa cambia? Il tasso variabile, come dice l’aggettivo che lo definisce, è ‘ballerino’, nel senso che segue le fluttuazioni di mercato, pertanto non è stabile, ma può variare nel tempo a seconda dello spread che incide sul valore in questione. I mutamenti nell’importo della rata sono più evidenti in presenza di mutui a lungo termine, chi sceglie questa soluzione è più propenso al rischio, in quanto non sempre è facile prevedere l’andamento del mercato, pertanto se si opta per il tasso variabile si può perdere o guadagnare, una sorta di scommessa insomma con variabili non sempre facilmente prevedibili. Diversamente, chi vuole dormire sonni più tranquilli preferisce il tasso fisso, che consiste nel calcolo di una rata invariata dall’inizio alla fine del finanziamento. La scelta dipende anche dal clima finanziario vigente al momento della stipula, che può virare su lidi più o meno convenienti nella scelta del tasso fisso piuttosto che variabile.

Cos’è il tasso misto

Oltre al tasso fisso e variabile, esiste anche il tasso misto. Cosa s’intende con questa variante applicata a un tipo di mutuo 100 per 100? Come vale anche per tutte le altre tipologie di mutui si tratta di una soluzione ‘ibrida’ che abbina le potenzialità di risparmio date dal tasso variabile alla sicurezza del tasso fisso. In che modo ciò è possibile? Tutto sta a pianificare le scadenze, ad esempio la banca dà la possibilità al mutuatario di alternare a ritmi e periodi prestabiliti i due tassi spalmandoli, a propria discrezione, negli anni a intervalli prefissati. Questa soluzione è ideale per chi non ha le idee chiare se messo di fronte al bivio su quale tasso scegliere tra fisso e variabile, inoltre dà la possibilità di cambiare il tasso in corso d’opera, rivelandosi un’opzione consigliabile per gli indecisi. Attenzione, però, perché cambiare tasso non è un’operazione indolore, ma comporta dei costi aggiuntivi che si ripercuotono sullo spread applicato al mutuo.

Mutuo 100 per 100: tutte le banche lo concedono?

Non ancora, perché trattandosi di un prodotto ad alto rischio per le banche, non tutte sono disposte a concedere un mutuo 100 per 100, anche se oggi sempre più istituti di credito strizzano l’occhio a questa opzione, appoggiandosi per la restante porzione di garanzia a soggetti terzi come garanti privati o la Consap, depositaria del fondo di garanzia ‘prima casa’.

Quali banche lo accordano

La lista delle banche che concedono mutui al 100% è ancora corta, per quanto suscettibile di variazioni e ‘new entry’ a cadenza quotidiana. Al momento, si distinguono fra i vari istituti bancari disposti a concedere questo finanziamento, per certi versi più rischioso di un comune mutuo fondiario, la Bnl e Unicredit. La prima si connota per la formula ‘Futuro Sereno’ applicata a questo genere di mutui la cui concessione, però, non è così agevole. Bnl, infatti, esige richiedenti ‘specchiati’ e senza un passato di cattivi pagatori. A riguardo, l’istituto indaga presso la centrale rischi d’intermediazione finanziaria (Crif) per sbirciare nella banca dati del Sic (Sistema Informativo Creditizio). Quindi, occhio alla vostra ‘fedina’ finanziaria, badate che non abbia macchie se volete ottenere un mutuo 100 da Bnl. Più elastica (ma mica poi tanto) Unicredit, che si avvale di un prodotto per i più giovani desiderosi di acquistare la prima casa. A loro è rivolto il ‘Mutuo Valore Italia Giovani’ reso possibile dalla partnership con le agevolazioni statali, sotto forma di fondo di garanzia ‘prima casa’ gestito da Consap per conto del Ministero dell’economia e finanze (MEF).

Gli istituti di credito che ‘sfiorano’ quota 100

Ci sono, poi, altri istituti bancari che se non arrivano a concedere un mutuo 100 poco ci manca, avvicinandosi con importi erogabili fino al 95 per cento del ‘loan to value’ a tassi agevolati. Fra questi, si registrano Credem, Crédit Agricole e Mps.

Il mutuo 100 per 100 conviene o no?

No, perché proprio in considerazione del rischio più elevato corso dall’istituto che lo eroga, i tassi di interesse applicati sono solitamente più alti di quelli dei mutui standard con costi aggiuntivi che oscillano fra un minimo di 0,20 a un massimo di 0,50 per cento in più rispetto a quelli dei mutui tradizionali.

E’ obbligatoria l’ipoteca sulla prima casa?

Sì. perché a differenza dei mutui fondiari che si fermano alla soglia dell’80 per cento del valore dell’immobile, il mutuo 100 per 100 richiede necessariamente l’accensione di un’ìpoteca di primo grado sull’abitazione principale oggetto di vendita, a maggior tutela della banca.

Perché ottenere un mutuo 100 è più difficile?

Ottenere un mutuo al 100% senza dover sborsare un quattrino di anticipo nel campo delle compravendite immobiliari è più difficile che accedere a un comune prestito fondiario. Per la concessione di un mutuo 100 per 100, infatti, la banca chiede maggiori garanzie, proprio in considerazione del rischio più alto che comporta questo tipo di finanziamento. Perciò le garanzie che esige l’istituto bancario sono maggiori e più dettagliate andando a scandagliare nel ‘cassetto’ del richiedente alla ricerca di un quadro patrimoniale e reddituale quanto più possibile preciso e dettagliato o cercando, in alternativa, altre ‘stampelle’ del credito.

Quali garanzie vanno presentate

Per accordare un mutuo 100 per 100 la banca richiede necessariamente il possesso di requisiti di base. Intanto, essere maggiorenni e cittadini italiani o comunitari. Lo step successivo è un lavoro stabile e dimostrabile attraverso le ultime tre buste paga, in alternativa la disponibilità di uno o più garanti. Per coprirsi le spalle l’istituto di credito, oltre alla consueta documentazione lavorativa e all’ipoteca sulla prima casa quale ‘conditio sine quan non’, può richiedere l’obbligo di stipula di una polizza assicurativa fidejussoria e, se non basta, l’intervento di un garante, un soggetto terzo che si impegni al saldo del debito qualora il contraente non fosse in grado di assolverlo.

Cos’è il mutuo 100 per 100 cointestato?

E’ un mutuo che copre l’intera ‘torta’ del valore dell’immobile da acquistare (e ipotecare) dove si palesa la presenza di due o più mutuatari. Questa forma di finanziamento si materializza quando il solo richiedente non ha garanzie a sufficienza per poter ottenere questo tipo di mutuo. Di conseguenza, la banca chiede esplicitamente il concorso di uno o più soggetti terzi nella sottoscrizione del mutuo. Ciò comporta la corresponsabilità nel saldo del debito, qualora uno dei cointestatari, in primo luogo il mutuatario ‘ab origine’ dovesse smettere di pagare le rate.

Mutuo 100 cointestato, quando va chiesto

Quando non bastano le garanzie presentate dal richiedente all’istituto di credito per l’ottenimento di un mutuo 100 per 100 senza anticipo.

Qual è il compito del garante?

Il ruolo del garante è intervenire a supporto dell’aspirante mutuatario per agevolare la concessione del mutuo attraverso la presentazione di proprie garanzie cointestandosi il finanziamento e impegnandosi a restituire le rate nel caso il richiedente principale non dovesse provvedere nei tempi stabiliti dal piano di ammortamento.

Quando viene chiamato in causa e da chi?

Il garante può essere ‘convocato’ sia direttamente dal richiedente che dalla banca che lo richiede espressamente nel caso in cui le garanzie presentate dall’aspirante mutuatario dovessero risultare insufficienti per il buon esito della pratica di mutuo.

Il garante è uno o può essere più di uno?

In genere il garante è uno, ma se necessario possono essere chiamati in causa anche più garanti, a discrezione della banca, fino a raggiungere ‘tot’ garanzie per il successo del finanziamento.

Mutuo cointestato, pro e contro

Il mutuo 100 per 100 cointestato presenta pro e contro. I vantaggi sono facilmente evincibili dalla stessa definizione del finanziamento, che chiama in causa più soggetti per ‘scalfire’ le roccaforti del credito e facilitare l’ottenimento del mutuo ‘de cuius’. Anche in ambito bancario vale il detto ‘l’unione fa la forza’, assioma che assume particolare rilevanza allorché si necessita di un pacchetto di garanzie più ‘robuste’ per l’accensione di un mutuo 100 senza anticipi. A maggior ragione si ha bisogno di una mano da parte di eventuali garanti disposti a cointestarsi il debito mediante la sottoscrizione congiunta del finanziamento in oggetto. In altri termini, è più facile che un mutuo cointestato vada in porto per la presenza di uno o più garanti che si accollano il debito in solido con il richiedente. Detto ciò, non vanno sottovalutati gli svantaggi che possono ricadere sugli ‘attori’ dell’operazione. In particolare, si parla di responsabilità solidale o solidarietà passiva in capo al cointestatario, che rischia ‘fifty fifty’ le conseguenze di un’eventuale insolvenza da parte del richiedente per così dire ufficiale. Ciò significa che se quest’ultimo non dovesse saldare con puntualità le rate del mutuo, la banca è legittimata a rifarsi sul cointestatario ritenendolo responsabile al pari del primo richiedente e, in virtù di ciò, chiamandolo in causa per ripianare il debito.

Cos’è il mutuo 100 per 100 ‘giovani’

I giovani hanno una marcia in più nella corsa al traguardo del mutuo 100 per 100. Non è un caso che gli ‘under 35’ o le giovani coppie abbiano più probabilità di ottenere questo tipo di finanziamento ipotecario agevolato, concesso per l’acquisto della prima casa, noto come ‘Mutuo 100 Giovani’ acceso grazie alla partnership fra banche e Stato (leggi Consap)

Che requisiti deve avere chi lo richiede?

Avere meno di 35 anni, single o membro di una coppia di cui almeno un componente non superi questa età, avere un’entrata dimostrabile, anche se non derivante da un contratto a tempo indeterminato e una reputazione di buon pagatore, senza ombre al Crif. Se non basta, occorre disporre di un garante disposto a cointestarsi il mutuo.

Cos’è il Fondo di garanzia ‘prima casa’?

Di fondamentale importanza per ottenere un mutuo 100 per 100 non è soltanto la giovane età, ma poter contare su un aiuto statale che ‘allunghi’ la coperta della banca. Come è noto, gli istituti di credito erogano, solitamente, mutui che arrivano a finanziare non oltre l’80 per cento del valore stimato dell’immobile da acquistare, ma oggi grazie all’intervento del fondo di garanzia ‘Prima Casa’, uno strumento gestito da Consap e rivolto soprattutto ai giovani, si riesce a colmare anche più della fetta del 20 per cento rimanente per tagliare il traguardo del 100 per 100. Infatti il fondo in questione, disciplinato dalla legge 27 dicembre 2013, n. 147 che porta la firma del Ministero dell’Economia e Finanze, può arrivare a coprire fino al 50 per cento della quota capitale fino ad un importo erogabile di 250 mila euro, senza anticipi.

Cosa s’intende per mutuo o prestito vitalizio?

Il mutuo o prestito vitalizio è un finanziamento ipotecario che consente al richiedente di ottenere liquidità pari a un minimo del 15 fino ad un massimo del 50 per cento dell’immobile offerto in garanzia, in genere la prima casa.

Chi può richiederlo

Per ottenere un mutuo vitalizio bisogna avere oggi più di 60 anni, soglia anagrafica abbassata di recente con una rettifica alla vecchia normativa, che fissava il limite di età per i richiedenti sopra i 65.

Perché sceglierlo

Per integrare la pensione o aiutare un figlio in difficoltà, per realizzare un progetto in età senile, per pagarsi farmaci costosi o, perché no, un viaggio di piacere piuttosto che per mille altri motivi.

Chi deve rimborsarlo…post mortem

La particolarità del mutuo vitalizio è che a rimborsarlo non dev’essere il richiedente, ma gli eredi o la moglie ‘more uxorio’ chiamati a ripianare il debito (capitale più interessi) dopo la sua scomparsa.

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