Mutuo ipotecario per prima casa a tasso fisso, info e dettagli

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Se avete deciso di lanciarvi nell’acquisto della vostra prima casa, ma volete dormire sonni tranquilli, potreste prendere in considerazione l’idea di un mutuo ipotecario a tasso fisso.

Tasso fisso o variabile? Che dilemma!

Se ancora non siete proprietari di un’abitazione di residenza, i tempi potrebbero maturi per contrarre mutui vantaggiosi, dato il momento contingente che vede i tassi di interessi ai minimi storici.

Basta avere i requisiti e le garanzie richieste dalla banca, ma anche se siete lavoratori atipici purché giovani ‘under 35’ può garantire per voi un Cofidi su scala territoriale o lo Stato attraverso il fondo di garanzia prima casa gestito dalla Consap che fa capo al Mef.

Potreste tentare anche la strada di un mutuo 100 per 100 se non avete liquidità da investire nel versamento di un anticipo.

Appoggiandosi a garanti pubblici o privati, alcune banche arrivano appunto a finanziare il 100 per 100 del ‘loan to value’ dell’immobile da acquistare, coprendo di fatto l’intera ‘torta’ dell’investimento, a fronte però di tassi di interessi più esosi, il cui incremento si spiega col rischio più elevato di questo tipo di finanziamenti più rischiosi per l’istituto di credito che li concede.

Il richiedente si trova a dover scegliere fra tasso fisso o variabile, una scelta che per alcuni rappresenta un dilemma.

Perché il tasso fisso

A fronte di un maggior rischio di incremento della rata nel tempo, in genere il tasso variabile parte con un importo inferiore, ma c’è da dire che chi opta per il tasso fisso sa in partenza che la rata rimarrà invariata per tutta la durata del finanziamento.

Ecco perché il tasso fisso applicato ai mutui prima casa rappresentano per il mutuatario la scelta più sicura.

Cosa cambia

Alla stipula del mutuo si è chiamati come dicevamo a decidere il tipo di tasso, fisso o variabile.

Chi opta per il tasso fisso, pur scegliendo una rata inizialmente più alta, potrà fruire di un importo invariato fino al termine del finanziamento.

In pratica, non contrae un mutuo per così dire a scatola chiusa, ma è consapevole fin dall’inizio di ciò che dovrà pagare.

Diversamente, il tasso variabile, pur presentando il vantaggio di una rata generalmente minore in partenza, può aumentare (ma anche diminuire) nel tempo in base alle fluttuazioni del mercato finanziario.

Di conseguenza, il contraente potrebbe trovarsi nelle condizioni di pagare una rata di importo diverso, non necessariamente superiore, anche se di questi tempi è difficile prevedere una diminuzione della rata, dati i tassi di interesse attestati al momento su soglie minime.

Mutui a tasso fisso, come calcolare la rata?

I tassi fissi sui mutui ipotecari accesi per l’acquisto della prima casa non sono tutti uguali, ma possono variare da banca a banca, anche se in linea di massima gli scostamenti sono minimi in quanto fanno capo all’Euris.

Cos’è l’Euris?

Per Euris ((Euro Interest Rate Swap) s’intende un tasso di interessi medio stimato dalla Federazione Bancaria Europea.

Se questo valore si alza anche i tassi fissi applicati ai mutui prima casa aumentano, e viceversa.

Tutta colpa dello spread

A condizionare in modo determinante la percentuale dei tassi fissi sui mutui prima casa interviene anche il valore dello spread.

Questo valore rappresenta la ‘cresta’ che ogni banca applica come ricavo derivante dalla pratica di mutuo.

Vale la pena ribadire che il tasso fisso di un mutuo ipotecario per l’acquisto della prima casa parte con un importo più alto rispetto a un finanziamento a tasso variabile in quanto l’istituto erogante si ripara così dall’eventuale rischio di perdite nel caso di fluttuazioni sfavorevoli nel tempo.

Bisogna, però, riconoscere il vantaggio del tasso fisso che, congelando di fatto la rata per tutta la durata del mutuo, non sottopone il mutuatario al rischio di brutte sorprese.

Quando conviene il tasso fisso

In linea di massima, la scelta di un mutuo prima casa a tasso fisso, di cui potete trovare un’ampia carrellata in questa finestra sulle migliori offerte del mese, mette al riparo da possibili ‘docce fredde’ chi lo stipula, perché si conosce già in partenza l’importo della rata, ma ci sono momenti in cui conviene di più o di meno optare per questo tipo di finanziamento.

Lo svantaggio potrebbe essere il calo dei tassi, che comporterebbe una diminuzione della rata per chi ha optato per il tasso variabile, pertanto bisogna essere lungimiranti nella previsione delle mutazioni di borsa.

In genere, sono prevedibili dei cali qualora i tassi sono alle stelle, ma in periodi come quello odierno in cui i tassi sono bassissimi è poco probabile un’ulteriore diminuzione, pertanto il tasso fisso potrebbe essere la scelta più logica, non prevedendo almeno nell’immediato ulteriori ribassi.

Quanto conta la durata del mutuo…

Nella scelta del tasso di interesse di un mutuo ipotecario c’è anche da mettere in conto la durata del mutuo.

Se, infatti, si parla di finanziamenti ventennali o trentennali è difficile spingersi in avanti così tanto da prevedere le variazioni del mercato finanziario, tutto può succedere e pertanto la scelta del variabile potrebbe risultare alla lunga più conveniente.

…e il quadro patrimoniale

Dipende anche dal carattere e dalla posizione economica del contraente.

Se è un soggetto che ama il rischio potrebbe lanciarsi nell’avventura per certi versi imprevedibile di un mutuo a tasso variabile, se invece è una persona tendente all’ansia che non vuole esporsi ad alcun rischio nel tempo sposerà il tasso fisso.

Anche il tipo di lavoro e il quadro patrimoniale del mutuatario fanno la differenza nella scelta.

Ad esempio, chi ha un lavoro con uno stipendio stabile a lungo termine, senza previsioni di incremento delle entrate sul lungo periodo, sarà più avvantaggiato nella scelta di un mutuo a tasso fisso, a maggior ragione se non può contare su margini di risparmi da investire nel caso di spese impreviste.

Riassumendo, i mutui ipotecari a tasso fisso per l’acquisto della prima casa convengono in modo particolare a coloro che vogliono pianificare fin da subito l’entità della rata mensile, indipendentemente dalle oscillazioni del mercato.

I migliori mutui ipotecari a tasso fisso

Oggi è possibile comparare i migliori mutui a tasso fisso anche online sui portali specializzati, come Mutuionline.

Sul web corrono le migliori offerte del periodo, fra cui spicca la proposta di Unicredit il cui mutuo ‘tipo’ trentennale prima casa per un acquisto forfettario di circa 100 mila euro genera una rata sui 320 euro mensili.

Interessante anche l’offerta del mutuo prima casa di Bnl del Gruppo BNP Paribas, il cui finanziamento copre fino all’80 per cento del ‘loan to value’ del valore dell’immobile, anche se innalzabile al 100 per 100 con il fondo pubblico di garanzia Consap.

Il vantaggio di questo finanziamento è che prevede una soglia anagrafica, al termine dello stesso, che si spinge fino a 80 anni, anziché 75 come nella maggior parte dei casi.

La durata oscilla fra i 10 e i 30 anni anche in base all’età del richiedente, mentre la frequenza di rimborso è spalmata su un piano di ammortamento che viene articolato in rate mensili.

Come si apprende dalla consultazione delle migliori soluzioni comparative, reperibili online, sono molte altre le banche che concedono un ventaglio di mutui ipotecari a tasso fisso, con agevolazioni riservate soprattutto a certe categorie sociali, giovani in primis e lavoratori precari ai quali viene offerta l’opportunità di accaparrarsi un tetto, anche senza le garanzie convenzionali richieste generalmente dalla maggior parte degli istituti di credito.

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