Indice dei contenuti
- 1 Cos'è lo spread?
- 2 Spread e interessi sui mutui, perché vanno 'a braccetto'
- 3 Che c'azzecca lo spread col TAN?
- 4 Indice di riferimento, chi è costui?
- 5 Perché lo spread dipende dal tipo di mutuo
- 6 Spread e mutui, un binomio indissolubile
- 7 Uno strumento di maggior tutela per la banca
- 8 Come cambia lo spread in base al tipo di tasso
- 9 Come si calcola lo spread nei mutui 100 per 100?
- 10 Chi ha detto che il miglior mutuo ha lo spread più basso?
- 11 Le promozioni più 'ghiotte' del momento
Spread, una parola che suona minacciosa visti i turbolenti trascorsi che sulla base di questo ‘malandrino’ hanno visto traballare più volte le fondamenta della nostra economia, ma chi ne conosce il significato può aggirarne i rischi e ‘addomesticarlo’.
Di solito, lo spread salta fuori quando si parla di fluttuazioni del mercato finanziario e, per quanto ci interessa, nel caso dei mutui.
Ma cos’è, in sostanza, lo spread e in quale misura incide sulla percentuale dei tassi di interesse applicati ai mutui ipotecari, in particolare quelli al 100 per 100?
Cos’è lo spread?
Lo sentiamo nominare spesso, ma pochi ne conoscono il vero significato.
In parole semplici, riferito al nostro Paese lo spread è il ‘gap’ che passa fra il ricavo garantito dai Btp di casa nostra e gli equivalenti titoli di Stato tedeschi.
Spread e interessi sui mutui, perché vanno ‘a braccetto’
Premesso che i tassi sui mutui ipotecari si calcolano su base annua, a seconda della loro durata e degli importi delle rate, gli interessi che ne derivano vengono moltiplicati per il tasso annuo nominale.
Che c’azzecca lo spread col TAN?
Lo spread entra in ballo quando si parla di tasso annuo nominale, ossia il TAN, un acronimo ben noto a chi ha che fare con mutui e prestiti.
La somma fra spread e indice di riferimento fa come risultato il TAN.
Indice di riferimento, chi è costui?
Ma che s’intende, nella sostanza, per indice di riferimento?
Faremmo meglio a parlare al plurale, in quanto gli indici di riferimento più facilmente reperibili nei mutui, in generale e, nello specifico, in quelli 100 per 100 oggetto della presente trattazione, sono più di uno in base alla tipologia di tasso prescelto.
Sia l’Euribor che l’Eurirs sono indici dipendenti dalla durata del mutuo.
Più è lunga la sua durata, più alti risulteranno gli indici di riferimento.
Diversamente, il tasso BCE è quello stabilito dalla Banca Centrale Europea e corrisponde agli interessi che gli stessi istituti di credito eroganti pagano per le pratiche di ri-finanziamento.
Perché lo spread dipende dal tipo di mutuo
Tirate le somme, si può affermare che spread e interessi dipendono dall’importo dei mutui contratti, dalla loro durata e, nello specifico, dal costo del denaro al momento della stipula del finanziamento.
Spread e mutui, un binomio indissolubile
Spread e mutuo sono, quindi, pressoché inseparabili.
Ma che significato assume lo spread in coppia con questo genere di finanziamenti ipotecari?
Uno strumento di maggior tutela per la banca
Avvalendosi dello spread, l’istituto erogante si auto-remunera.
In questo senso possiamo riconoscere al valore dello spread la funzione di ‘ombrello’ o ‘paracadute’ per attutire eventuali ‘tonfi’ futuri che si dovessero verificare in caso di inadempienza nel saldo del debito da parte del mutuatario o degli eventuali garanti cointestatari.
In altri termini, lo spread rappresenta una sorta di ricarico o, se vogliamo, di ‘ammortizzatore’ applicato dalla banca al tasso base che rappresenta, di fatto, il guadagno della banca sul mutuo.
Più alto è lo spread, maggiore è il rischio corso dalla banca nella concessione di un mutuo ipotecario.
Di fatto, lo spread alza il tasso del mutuo, che risulta ‘gonfiato’ dal ricavo supplementare ritagliatosi in via precauzionale e cautelativa dalla banca stessa.
Come cambia lo spread in base al tipo di tasso
Lo spread varia in base al tipo di mutuo ipotecario contratto.
In generale, comunque, lo spread applicato ai mutui ipotecari prima casa risulta più basso di quello calcolato per altri tipi di prestiti o finanziamenti.
Il valore dello spread muta anche in base al tasso dei mutui.
Come si calcola lo spread nei mutui 100 per 100?
Il calcolo dello spread in un mutuo 100 per 100 segue le stesse regole di un finanziamento ipotecario standard.
Solitamente, gli istituti di credito calcolano prima il tasso di riferimento, ottenendo un valore diverso a seconda se è fisso o variabile.
In un secondo tempo calcolano lo spread in termini di ricarico a proprio favore.
Indipendentemente dai valori Eurirs o Euribor, rispettivamente associabili al tasso fisso o variabile, l’ultima parola per l’entità dello spread spetta alla banca, che decide nei limiti di legge e di mercato il proprio ‘ristoro’.
Chi ha detto che il miglior mutuo ha lo spread più basso?
Non sempre il miglior mutuo è quello con lo spread più basso.
Si è comunemente portati a ragionare in termini di spread alto o basso, privilegiando il secondo nella scelta dei mutui più convenienti.
Ma non sempre lo spread basso è sinonimo di convenienza del finanziamento, anche perché il suo valore non si mantiene costante nel tempo, al contrario è piuttosto ‘ballerino’.
Le promozioni più ‘ghiotte’ del momento
Detto ciò, basta guardarsi intorno o farsi un giro virtuale per scoprire, attraverso i simulatori che abbondano online sui portali specializzati, le offerte più appetitose del momento in fatto di spread e mutui.
Fra le tante colpisce la proposta di Cariparma che con il suo ‘Gran Mutuo Casa Semplice’ offre un finanziamento a tasso fisso del 2,25% per il primo biennio con uno spread fermo al 2,85% negli anni a seguire.
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