Mutuo 100 per 100 giovani: come funziona? Quali agevolazioni hanno?

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I giovani rappresentano notoriamente una delle categoria più svantaggiate in assoluto, nel nostro Paese. I motivi di questo dato di fatto sono abbastanza noti e risiedono nel fatto che hanno difficoltà sempre crescenti ad entrare nel mondo del lavoro.
Basta in effetti dare uno sguardo alle statistiche per rendersi conto di questa triste realtà: in Italia il tasso di disoccupazione giovanile è salito ulteriormente da un livello già molto alto di 28,7%, raggiungendo il 33,8% nel gennaio 2021. Questo è il succo della scheda dedicata al nostro Paese all’interno del rapporto sulle prospettive occupazionali dell’Ocse, presentato nel mese di luglio a Parigi.
Una situazione quindi sempre più drammatica, tale da riflettersi sul futuro stesso di chi oggi rientra in questa categoria. Anche perché ne conseguono difficoltà nel relazionarsi con il mondo del credito, aggiungendo difficoltà a difficoltà. Una situazione la quale ha spinto un gran numero di ragazzi a riprendere la strada dell’emigrazione, nel corso degli ultimi anni. Con un danno gravissimo al Sistema Italia.

Le prospettive creditizie dei giovani italiani

In una situazione di questo genere, non stupisce che le prospettive creditizie dei giovani italiani siano molto critiche. Le banche, infatti, pretendono garanzie per poter erogare i loro finanziamenti. In particolare richiedono una sufficiente capacità reddituale che, per ovvie ragioni, troppi giovani non possono presentare.
In un Paese come il nostro, ove gli stipendi sono sempre più magri, per chi inizia a lavorare si prospettano infatti salari esigui e dosi massicce di precarietà. Non solo le buste paga sono troppo leggere, ma è molto alta la possibilità che il posto di lavoro venga presto a decadere.
In questa situazione le banche preferiscono evitare di rapportarsi con clienti così problematici. Costringendo le famiglie ad attivarsi per cercare di ovviare alla situazione. Riuscire a farlo è però molto difficile. Anche se qualche aiuto può essere reperito a livello statale. Andiamo a vedere come.

Il ruolo dello Stato nell’aiuto ai giovani

Per cercare di dare una soluzione a questo problema, nel corso degli ultimi anni si è attivato lo Stato. Il quale ha deciso di mettere in campo soluzioni in grado di aiutare i giovani a iniziare ad impostare il loro futuro. Un futuro che dipende in particolare dalla possibilità di avere una casa ove vivere in maniera autonoma.
Naturalmente, per poterne avere una è necessario possedere fondi cui attingere per poterla pagare. Per chi vanta stipendio basso e lavoro precario, questi fondi rappresentano in pratica un miraggio. Proprio per questo è stato attivato il Fondo di garanzia prima casa, noto anche come Fondo garanzia prima casa Consap (acronimo della Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici S.p.A), ovvero lo strumento messo in campo tramite l’approvazione della legge di Stabilità 2014 con il preciso intento di favorire l’accesso al credito da parte delle famiglie che hanno intenzione di acquistare la prima casa.
Il Fondo è stato oggetto del Decreto Interministeriale del 31 luglio 2014 ed è stato dotato di un budget complessivo di 670 milioni di euro. Fornendo in tal modo una prima risposta ad un’esigenza sempre più avvertita.

Mutui 100%, è lo Stato il garante esterno

La ratio che ha spinto lo Stato ad istituire il Fondo garanzia prima casa Consap è quella di fornire agli istituti bancari il massimo di garanzie possibili. Come dovrebbe ormai essere noto, per chi non ha i requisiti per poter reperire prestiti o mutui, gli enti creditizi accordano la possibilità di presentare un garante. Ovvero una terza figura che si aggiunge al contraente principale. Il quale è chiamato a prestare le garanzie in termini di reddito e merito creditizio che sono obbligatore per poter richiedere soldi con possibilità di vedere accolta la propria richiesta.
Garanzie tanto più necessarie nel caso dei mutui 100%, i quali rappresentano in fondo un prodotto molto particolare. In quanto solitamente, le banche non sono solite accogliere richieste che vadano ad oltrepassare l’80% di rapporto con il costo reale della casa, accertato in sede di perizia. Ritenendo in buona sostanza che varcando questa soglia il rischio diventi intollerabile.
In pratica, con il fondo è proprio lo Stato ad accollarsi l’onere di fare da garante esterno. Ovvero di subentrare al mutuatario nel malaugurato caso che questi non sia più in grado di ottemperare ai propri obblighi, sanciti a livello contrattuale. Una garanzia della quale è praticamente impossibile dubitare.

Mutui 100%: quali sono le agevolazioni previste?

La questione dei mutui rivolti ai giovani, trova una risposta anche all’interno del decreto Sostegni bis, approvato di recente dal governo italiano. In questo caso, infatti, è stato messo in atto un importante sconto rivolto a chi intende acquistare la prima casa e non ha ancora compiuto 36 anni. Praticamente, infatti, viene introdotta l’esenzione dal pagamento delle imposte da versare in fase di acquisto.
In particolare, per chi sia in grado di acquistare una prima casa entro il 30 giugno 2022 e non abbia ancora compiuto 36 anni nell’anno in cui l’atto viene stipulato avendo un reddito Isee sotto i 40mila euro, viene sancito il diritto a non versare:

  • l’imposta di registro, la quale ammonta al 2% del valore catastale della casa;
  • l’imposta ipotecaria e catastale, per un totale di 100 euro;

Tali sconti vengono riconosciuti al momento del rogito, nel caso in cui la compravendita abbia luogo tra privati. Mentre se l’acquisto è concordato con un’impresa, è necessario versare comunque l’Iva del 4% sul prezzo d’acquisto. La cifra versata, al contempo, potrà essere recuperata in seguito grazie al credito d’imposta di pari ammontare il quale potrà essere utilizzato al fine di pagare altre imposte su atti successivi, ad esempio donazioni, successioni o ulteriori compravendite. Il credito maturato può inoltre essere inserito nella dichiarazione dei redditi, in modo da poterlo recuperare celermente.

Le ulteriori agevolazioni previste dal decreto Sostegni bis

Sempre nel caso che l’acquisto sia condotto da un’impresa, non si dovranno corrispondere in sede di rogito l’imposta di registro, l’ipotecaria e la catastale. Tutte e tre ammontano a 200 euro l’una, dando vita in tal modo ad un risparmio pari a 600 euro.
L’ultima agevolazione è rappresentata dall’esenzione dall’imposta sostitutiva dello 0,25% gravante sulle imposte di registro, di bollo, ipotecarie e catastali e delle tasse sulle concessioni governativa. Un provvedimento il quale riguarda i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione degli immobili in possesso delle caratteristiche per poter ottenere i bonus in questione. L’ottenimento di quest’ultima esenzione è però legato alla presenza della dichiarazione di sussistenza dei requisiti all’interno dell’atto di finanziamento.

Mutui 100%: attenzione prima di cedere all’entusiasmo

La questione dei mutui 100% deve essere vagliata con estrema attenzione. Se è facile cedere al subitaneo entusiasmo, pensando che in tal modo è possibile acquistare la propria casa anche senza avere risorse iniziali, dall’altro lato ci sono alcune questioni in sospeso da affrontare con rigore.
In particolare, occorre sapere che questo genere di mutuo comporta un costo del denaro molto più elevato rispetto a prodotti analoghi. Un costo il quale può essere accettato solo se si ritiene che sarebbe altrimenti impossibile riuscire ad ottenere un mutuo, mancando i requisiti per poterlo avere.
Se si può far conto su un genitore dotato di capacità reddituale, ovvero una busta paga adeguata, e merito creditizio, la situazione può mutare in maniera  notevole. Rendendo molto più conveniente ricorrere alla sua garanzia ed evitando che il mutuo ottenuto risulti assolutamente non conveniente. Una ipotesi sulla quale si dovrebbe riflettere non poco, prima di firmare un contratto.

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